dulcetta ... presentazione
 

   

PRESENTAZIONE

"Ovvero storia di un solitario percorso di informatica "

 Docente di professione, artigiana della scuola per passione. Insegno Tedesco dal 1980.  Da anni  sperimento i nuovi strumenti didattici, appresi da autodidatta attraverso un lungo-costante-appassionato-intenso-faticoso-difficile-paziente-certosino-ostinato-controcorrente-laborioso  autoaggiornamento.

Le mie pagine   non si propongono come obiettivo quello di istruire, nè tantomeno  si propongono scopi culturali ( ....la cultura è ben altra cosa ...), sono pagine nate, per dire, "in liber ", pagine "on the road"  per citare il titolo del romanzo dello scrittore americano J. Kerouak,  pagine   che non seguono e non vogliono seguire modelli, pagine  nate quasi per  gioco ,nate dalla voglia di sperimentare nuovi strumenti  didattici e grafici. Per alcuni anni  sono stata accompagnata da una sensazione di incredulità ed inadeguatezza nel veder cambiare in modo così profondo e repentino il mondo dell’istruzione, tradizionalmente poco  ricettivo alle novità esterne e da sempre additato come cenerentola tecnologica . Ho cercato di difendermi  dagli "attacchi informatici" pensando che  mettessero a rischio tutte le mie libertà d' insegnamento  . Come molti docenti  ho cercato strenuamente di difendere il mio spazio:  non è facile  dividere la regia  con una macchina perfetta, ineccepibile  .Ma poi ... ho ceduto al potere seduttivo degli strumenti informatici ...... I motivi? Tanti e  diversi , principalmente per un mio naturale bisogno di autonomia, per un mio spiccato senso di ribellione   a tutto quello che é omologato standardizzato e sicuro , per uno spiccato amore per tutto ciò che é creatività e fantasia.     Ho sempre amato le  piccole e grandi sfide : personalmente  nella mia attività di docente non  ho mai voluto creare un " metodo " di insegnamento, fisso, immutabile nel tempo . Non esiste " un buon metodo  ",  esiste piuttosto un  metodo    fluido, mutevole, pronto a modificarsi, pronto a spezzare le certezze, adattabile alla classe. Le proprie esperienze  professionali  hanno valore se si ha il coraggio  di  "frantumarle  " giorno per giorno   per crearne altre nuove e diverse.  Spinta dalla  curiosità, dal bisogno di esplorare nuove tecniche che potessero essere innovative per i miei alunni    mi sono avvicinata ai nuovi strumenti. I pochi corsi di informatica a cui ho partecipato hanno lasciato in me  poche e confuse tracce: ahime , i prof di informatica  dei vari corsi organizzati dalle scuole  sono lontani anni luce da quelle che sono le esigenze dei docenti e degli alunni .Soprattutto  non hanno colto o non vogliono cogliere la differenza  tra le varie discipline. Informatizzare una lingua straniera non è la stessa cosa che informatizzare la matematica . E poi , diciamo la verità : i " Guru"  dell'  informatica  non sono molto generosi,  non hanno una gran voglia di insegnarti tante cose , soprattutto se scoprono in te una grande curiosità unitamente ad una gran voglia   imparare, di conoscere  .  Sicuramente c'è  un tono polemico in me ... ma è la verità... Le  prime  persone che, silenziosamente, mi hanno sostenuta in  queste mie sperimentazioni  didattiche  sono state  i  mie alunni , i quali hanno sempre seguito con   partecipazione i miei percorsi, accettando  anche quelli iniziali, un pò rudimentali, tecnicamente imperfetti, grezzi  .. e goffi.      Scolasticamente e culturalmente mi sono formata in anni in cui il libro era l' unico strumento e inizialmente entrare in un mondo che non mi apparteneneva, popolato  dal  linguaggio HTML, da acronimi quali URL, GIF ,  FORM  ... parole  inquietanti  e ostili ... non è stato facile. E' stato un percorso tortuoso, solitario  e non semplice .Ma ho capito che  gli strumenti stimolavano la mia  creatività ( io "docente di tedesco" da sempre con il "vizio" della pittura, dei colori, delle tele ,degli acquarelli , delle tavolozze ,  della lavorazione del legno, del restauro,  della ceramica, dei lavori artigianali ....)  producendo  nella mia attività qualcosa di più che un cambiamento, hanno realizzato il mio  sogno nel cassetto, dandomi la possibilità di avvalermi per la mia disciplina degli strumenti finora riservati all’elite della comunicazione, ai pubblicitari ed ai professionisti dell’informazione .

  Ho   sempre di rifiutato  di  restare  passivamente legati ad un passato  ,ad un "amarcord" che,  anche se glorioso,  riesce solo parzialmente ad avere un legame   con il presente .  . L'  espressione " ai miei tempi... tutto era diverso... " ha qualcosa di stantio  e frena qualsiasi voglia di cambiamento.    Non si deve essere   necessariamente degli esperti " accatiemmeelleisti " , dei grandi programmatori o  degli esperti in grafica  per avviare un processo di informatizzazione della propria disciplina : occorre pazienza , buona volontà , rispetto per il proprio lavoro  e bisogno di riproporsi sempre in una veste nuova. La mia scelta di  di integrare la mia disciplina     con le nuove risorse  sicuramente non  è nata da  uno sciocco bisogno di  sentirmi "moderna": riconosco di avere  uno spirito particolarmente critico e indipendente per cedere alle seduzioni di  una moda stagionale (.....e non  sono culturalmente sprovveduta da accettare acriticamente  le  nuove tecnologie senza un mio proprio personale filtro.... )  . La scelta si è sviluppata   in seguito alla convinzione che da questi miei tentativi possano scaturire nuove opportunità didattiche e culturali , in grado di interagire concretamente con lo sviluppo tecnologico , al di là di ogni retorica   .....E' chiaro che in questa prospettiva  i nuovi materiali sono flessibili, sempre "in fieri" e mai definitivi, possono essere  manipolati, riscritti, animati, sonorizzati, inviati via Internet, fatti circolare nel Web  rielaborati ,possono essere archiviati e poi riutilizzati al momento opportuno ,  anche fuori delle pareti scolastiche , si può comunicare direttamente con parlanti nativi attraverso forum, chat, mail  al semplice clic del mouse si aprono le porte ad altre culture .

 Se  qualcuno ha dei dubbi riguardo le nuove tecnologie   ?  Mi viene in mente  Bob Dylan che negli anni settanta cantava  (alludendo ovviamente a qualcos' altro)    " the answer, my friend, is blowing in the wind".

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